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Bisogna cambiare la legge di stabilità.
Più risorse al lavoro e alle pensioni dagli sprechi e dalle rendite.
 
- All’Italia occorre una svolta per uscire dalla recessione e fare rescere il Paese.
- L’Europa liberi risorse per investire sull’occupazione, sull’innova- zione e sulle politiche sociali.
Rifinanziare la Cassa Integrazione e dare certezze agli “esodati”.
- Ridurre le tasse ai lavoratori e ai pensionati.
- Rivalutare le pensioni.
Ripristinare la contrattazione nel pubblico impiego.
- Dotare il paese di un piano di rilancio industriale.
 
Mercoledì 13 novembre 2013
SCIOPERO GENERALE DI 4 ORE per l’intera mattinata (turnisti ultime 4 ore)
Le RSU e categorie potranno definire differenti modalità per favorire la partecipazione alla manifestazione.
Dalla zona Empolese-Valdelsa lo sciopero sarà di 5 ore.
Il concentramento è alle ore 9,30 in Piazza dei Cavalleggeri (di fronte alla Biblioteca Nazionale),
corteo e comizio conclusivo in Piazza Ognissanti
concluderà a nome di CGIL CISL UIL Domenico PROIETTI (Segretario Nazionale UIL)

La Legge di Stabilità presentata dal Governo non realizza quella svolta nella politica economica necessaria al Paese per uscire dalla recessione e tornare a crescere. Da tempo tutti gli osservatori indicano in una significativa riduzione delle tasse a lavoratori, pensionati ed imprese che investono, la via principale per operare questa svolta. Ribadiamo che è necessaria una nuova politica europea che liberi risorse per finanziare gli investimenti a sostegno dell’occupazione, dell’innovazione e delle politiche sociali.

CGIL, CISL e UIL chiedono al Governo e al Parlamento di rifinanziare subito la cassa integrazione e di dare certezze a tutti i lavoratori esodati. È indispensabile una decisa modifica della Legge di Stabilità soprattutto sui seguenti capitoli:

Meno tasse ai lavoratori e pensionati

Per gli interventi in materia fiscale l’iter parlamentare di approvazione della Legge di Stabilità deve essere l’occasione per diminuire realmente le tasse a lavoratori dipendenti, pensionati ed imprese che creano buona occupazione. In particolare bisogna:

  • varare un significativo aumento delle detrazioni sia per i lavoratori dipendenti che per i pensionati; misura, questa, orientata ad una maggiore equità e al sostegno al reddito di quelle categorie che contribuiscono a gran parte del gettito fiscale. In tal modo, si incrementerebbe il loro potere di spesa e, conseguentemente, aumenterebbero i consumi;

  •   rafforzare e rendere strutturale la detassazione del salario di produttività che, inoltre, va estesa anche ai lavoratori del settore pubblico in modo da porre fine ad un’esclusione iniqua e ingiusta che colpisce milioni di lavoratori;

  •   correggere gli elementi di iniquità della nuova tassazione immobiliare (TRISE) e cancellare la prevista riduzione delle agevolazioni fiscali.

    Bisogna potenziare la lotta all’evasione fiscale attraverso la revisione del sistema di sanzioni, definendo la natura penale del reato di evasione, con l’estensione delle misure per il contrasto di interessi alle spese per i servizi alle persone e alle famiglie, con il rafforzamento del ruolo degli enti locali incrociando le banche dati e, infine, con l’intensificazione della lotta all’evasione fiscale in chiave europea.

    Rivalutare le pensioni

    CGIL CISL e UIL ritengono necessario rivedere e correggere gli elementi di iniquità e rigidità introdotti dalle norme Fornero sul sistema previdenziale. È indispensabile ripristinare i meccanismi di indicizzazione delle pensioni esistenti prima del- l’entrata in vigore del DL n. 201/2011, evitando così l’erosione progressiva che i trattamenti pensionistici hanno subito in questi anni.

    Pubblica Amministrazione ed efficienza della spesa pubblica

    Per il settore pubblico, anche per difendere e riqualificare l’insieme dei servizi, chiediamo al Governo e al Parlamento di dare certezza alla stabilizzazione dei precari delle PP.AA. e riconoscere e valorizzare, ripristinando il contratto nazionale, le professionalità dei dipendenti pubblici.

    Occorre liberare la contrattazione di secondo livello al fine di distribuire gli incrementi di qualità e produttività creati a livello decentrato, utilizzando anche le risorse provenienti da sprechi, inefficienze e da cattiva gestione.

    Inaccettabile è anche la prevista eliminazione dell’indennità di vacanza contrattuale. Sono questi interventi che devono essere ritirati in quanto incidono ulteriormente su un settore già particolarmente colpito dai tagli lineari che si sono suc- ceduti in questi ultimi anni e che continuano ad essere riproposti anche in questo DDL Stabilità.

    Penalizzante per i dipendenti del settore pubblico è anche l’ennesima misura di rateizzazione dell’indennità di fine rapporto che rappresenta una grave deroga alle regole di corresponsione di quello che è salario differito delle lavoratrici e dei lavo- ratori del settore.

    CGIL, CISL e UIL ritengono indispensabile agire per un taglio significativo della spesa pubblica improduttiva e dei costi della politica. Dall’efficienza e dalla revisione dei livelli istituzionali, dalla riqualificazione della spesa pubblica e dal raf- forzamento della lotta alla corruzione, dipende la qualità dei servizi per i cittadini.

    Come reperire le risorse

    Queste misure possono essere concretamente finanziate attraverso:

  •   la obbligatorietà dei costi standard per le amministrazioni centrali e locali e il superamento della frammentazione delle attuali 30.000 centrali appaltanti, estendendo l’esperienza già realizzata con l’istituzione della Consip;

  •   la riduzione drastica del numero delle società pubbliche e degli enti inutili e la riduzione dei componenti dei consigli di amministrazione, definendo più vaste dimensioni ottimali per la gestione dei servizi a livello locale, anche tramite l’uti- lizzo di forme associative per realizzare maggiori economie di scala, con l’assunzione di modelli organizzativi improntati a logiche industriali;

  •   la riduzione del numero di componenti degli organi elettivi ed esecutivi a tutti i livelli di governo riducendo gli incarichi di nomina politica, fino al blocco delle consulenze a tutti i livelli dell’amministrazione pubblica;

  •   la valorizzazione del patrimonio dello Stato;

  •   l’armonizzazione della tassazione delle rendite finanziarie alla media europea rispetto all’attuale aliquota del 20%;

  •   la destinazione automatica delle risorse derivanti dalla lotta all’evasione e all’elusione fiscale, per la riduzione delle tasse a lavoratori e pensionati mediante un apposito provvedimento legislativo.

    L’insieme di questi interventi è necessario per far crescere la domanda interna, condizione essenziale per favorire lo sviluppo del nostro sistema produttivo e dei livelli occupazionali del Paese. 

     

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