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Roma, 11.09.2014 - In premessa dell'incontro il Viceministro De Vincenti ha sostenuto che Esaote è un'azienda che ha una rilevanza qualitativa per l'economia italiana poiché opera nel settore biomedicale, uno dei più avanzati per l'innovazione tecnologica, con ricadute che vanno aldilà del settore stesso. Pertanto non solo va salvaguardata, ma potenziata per meglio competere sui mercati.

Il Governo ha sostenuto poi che l'azienda per l'importanza che ha sui mercati nazionali ed internazionali è costantemente monitorata.

Adesso tuttavia è la fase in cui occorre metterla in sicurezza e darle un migliore posizionamento rafforzandone le attività di ricerca e di innovazione sul prodotto ed inoltre efficientarla sul piano dei processi produttivi.

Il sindacato unitariamente ha condiviso la posizione del Governo, evidenziando che occorre rilanciare l'azienda attraverso interventi sulle strategie commerciali e sul prodotto.

L'azienda ha confermato che questo piano industriale non è un colpo di testa ma il frutto di un'analisi attenta e di fatto applicabile solo nella sua totalità 

La discussione ha nuovamente registrato le distanze fra le parti, malgrado i tentativi di mediazione anche degli enti locali.

Il rappresentante del Governo ha concluso la riunione proponendo alle parti un metodo per dare seguito al confronto ed evitare, oggi, la rottura.

Ha ribadito che i lavoratori presenti in azienda sono altamente competenti e collocati al tempo stesso in un mercato importante e che occorre dunque trovare un punto d'incontro per evitare che questi si disinnamorino dell'azienda.

Non esistendo oggi le condizioni per chiudere positivamente il confronto, il Governo ha proposto una serie di incontri separati, da calendarizzare a partire da lunedì prossimo, con le organizzazioni sindacali, gli enti locali e con l'azienda.

Incontri che dovrebbero concludersi entro e non oltre dieci giorni, termine ultimo per giungere ad un nuovo tavolo presso il Ministero dello Sviluppo Economico, per verificare se esistono le condizioni utili a redigere un accordo definitivo, condiviso tra le parti.

Fim Fiom e Uilm Firenze e Genova

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