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Firenze, 16.10.2014 – Piazza della Repubblica si è trasformata stamattina in “Piazza dei Lavoratori Tecnol” perchè anche le industrie, al pari dei monumenti e delle opere d'arte, formano parte del patrimonio del territorio fiorentino.

Questa la modalità scelta dalla Rsu Fiom della Tecnol di Barberino del Mugello, che per sensibilizzare la collettività sulla propria vertenza, ha issato un cartello a copertura della targa originale della Piazza. L'azienda, che si trova ad oggi in procedura concorsuale, andrà all'asta il 7 novembre prossimo.

La Gilardoni Srl di Lecco, produttrice anch'essa di cilindri per motocicli, aveva esplicitato la sua intenzione di presentarsi all'asta e rilevare l'attività della ex concorrente, confermando l'impegno a portare avanti il progetto Tecnol anche davanti alla Regione Toscana. Proprio con la Regione infatti, erano già stati fissati alcuni incontri a riguardo; incontri che, ad oggi, risultano stati sospesi a causa di problemi di salute di Gilardoni.

“In vista della scadenza della cassa integrazione, che avverà il 25 novembre prossimo” spiega Yuri Vigiani della Fiom Cgil di Firenze “assieme al Sindaco di Barberino abbiamo intrapreso un' azione congiunta per chiedere al Tribunale di Bologna ed al curatore fallimentare, la proroga dell'ammortizzatore e dare così sostegno agli 80 lavoratori coinvolti. L'assenza all'asta da parte di Gilardoni non sarebbe stata infatti motivata dalla mancanza di volontà a procedere all'operazione ma solo dai problemi di salute” precisa Vigiani.

Ieri invece la doccia fredda. Il Tribunale di Bologna e la curatela hanno deciso che, non avendo certezze rispetto ai tempi del progetto di Gilardoni, non sarà concessa alcuna proroga per la cassa integrazione e che quindi dal giorno successivo alla scadenza della cassa, saranno inviate le lettere di licenziamento.

Inoltre, qualora l'asta dovesse andare deserta, la curatela ha disposto di procedere alla vendita frazionata dei beni dell’azienda scindindendo quindi i lavoratori dai macchinari e liberandosi dall’affitto dello stabilimento.

“Ciò significherebbe perdere ogni speranza di rilancio dell'attività e di dare un sostegno ai lavoratori che avrebbero invece diritto alla proroga di ulteriori sei mesi di ammortizzatore. Non ci rassegnano pertanto a questa decisione della curatela, proveremo in ogni modo a far loro cambiare idea. Scindendo i lavoratori dal resto del complesso aziendale, si decreta la fine della Tecnol di Barberino e la perdita di competenze che sul territorio toscano non riappariranno più” avverte Vigiani.  

 

 

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