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Calenzano, 03.11.2014 – I lavoratori della ditta SEAC, azienda metalmeccanica manifatturiera di Calenzano, sono pronti a ripartire con un progetto di rilancio che vede la trasformazione della srl in cooperativa.

La SEAC, azienda che progetta, produce e vende strumentazione biomedica per laboratorio, ha alle spalle una gestione drammatica da parte dei vertici dell'amministrazione.

Acquisita all'inizio degli anni '90 da Radim, azienda di produzione reagenti per diagnostica, la SEAC ha inizialmente ridotto le vendite e il fatturato e, in seguito alla fallita vendita ad una multinazionale del settore e a scelte sciagurate dell'amministrazione, si è trovata in difficoltà sempre più pressanti, tanto da arrivare ad una crisi strutturale ed infine qualche mese fa alla dichiarazione di fallimento.

Gli unici che per anni hanno tentato di risollevare le sorti dell'impresa sono stati i 70 lavoratori (in mobilità dopo il fallimento) che hanno continuato a gestire da soli l'azienda, fiduciosi nell'ipotesi di rilevazione che si stava delineando da parte di una nuova proprietà, pronti a rilanciare l'azienda grazie alla loro professionalità ed il loro know how e disposti anche ad affrontare riorganizzazioni produttive verso altri settori.

A 3 mesi dal termine delle proposte di acquisto (le manifestazioni di interesse dovevano pervenire entro il 25 luglio 2014), nessuna offerta si è però palesata.

Di conseguenza, ancora una volta, i lavoratori hanno affrontato la situazione: dopo una lunga assemblea, la maggioranza assoluta dei dipendenti dell'azienda ha scelto di costituirsi in cooperativa e rilevare la società.

Daniele Collini della Segreteria della FIOM-CGIL di Firenze commenta: “Dopo le chiacchiere vane di diversi soggetti che si dicevano interessati a rilevare l'azienda ma che non hanno mai concretizzato nulla, i lavoratori hanno preso in mano ancora una volta la loro vita investendo nell'azienda. In questo modo è stato segnato il primo importante passo per un nuovo inizio della realtà produttiva. A giorni avverrà la stipula dell'atto costitutivo davanti al notaio, che vedrà la nascita della nuova società e finalmente un futuro concreto non solo per l'azienda e i lavoratori, ma anche per il nostro territorio”.

 

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