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Firenze, 08.04.2015 - Stamattina, al tavolo convocato presso la Città Metropolitana di Firenze per la Rosss di Scarperia alla presenza della Fiom Cgil, della Rsu e di Confindustria, l'azienda ha reso nota la volontà di procedere verso l'apertura di una nuova procedura di mobilità, presumibilmente per nove persone, esprimendo convinta contrarietà al rinnovo della cassa integrazione ordinaria.

“L'incontro di oggi - spiega Yuri Vigiani della Fiom Cgil di Firenze - era volto a valutare la possibilità di governare la crisi ricorrendo all'utilizzo di ammortizzatori sociali alternativi al licenziamento. L'azienda però, ritenendo la situazione di difficoltà ormai cronica, ha esplicitato che preferisce tagliare posti di lavoro. Prendiamo atto dell'atteggiamento di totale chiusura dell'azienda che davanti ad una possibilità concreta e prevista dalla normativa sugli ammortizzatori sociali, non intende trovare soluzioni, bensì mettere in difficoltà le famiglie di nove lavoratori mugellani.”

Dopo l'uscita di undici persone con la procedura di mobilità conclusasi a dicembre 2014 l'azienda che conta ad oggi 105 dipendenti e che ricordiamo essere di proprietà dell'attuale Presidente di Confidustria Firenze, prospetta dunque ancora licenziamenti.

A margine dell'incontro il Segretario Generale della Fiom Cgil di Firenze Daniele Calosi, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Dopo l'incontro di oggi credo sia giusto sottolineare l'atteggiamento ideologico tenuto al tavolo dall'ufficio sindacale di Condfiindustria Firenze, che di fronte ad una nostra proposta - stando alla legislazione vigente assolutamente percorribile e tesa a salvaguardare i posti di lavoro - ha dichiarato che vi è da parte loro una contrarietà politica.

A chi contesta alla Fiom Cgil di far politica, vorrei ricordare che l'atteggiamento di Confindustria Firenze, è un atteggiamento che niente ha a che fare con un sistema di relazioni sindacali basate sul confronto tra parti sociali.

Forse, dato che ci troviamo a trattare nell'azienda dell'attuale Presidente di Confindustria Firenze, qualcuno si è preso la briga di recitare un copione in commedia, anziché di fare una trattativa.

Conoscendo la tradizione e la storia delle relazioni sindacali in Rosss, quest'atteggiamento è inspiegabile, come inspiegabili sono anche le dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa dal Presidente di Confindustria Firenze che dice di ritenere il Jobs Act “la riforma che va nella direzione giusta perché il contratto a tutele crescenti aiuta le piccole e medie imprese, che affrontavano con difficoltà e fatica le procedure burocratiche, come quelle relative al ricorso agli ammortizzatori sociali, che si dovevano avviare in caso di risoluzione del rapporto di lavoro".

Mi pare evidente che non poter licenziare liberamente persone con dei diritti sia considerato dal Presidente di Confindustria Firenze una procedura burocratica.

Ma quella procedura da lui considerata burocratica è allo stesso tempo un dramma per le persone colpite dal licenziamento.

Se la dovessi tradurre con uno slogan, suonerebbe come “Licenziare oggi persone con diritti, per assumerne domani senza diritti.”

Su questo la Fiom non ci sta, pertanto non firmeremo nessun accordo che preveda il licenziamento dei lavoratori.”

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