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Firenze, 03.02.2015 - Tre ex lavoratori Pirelli, entrati in mobilità nel 2010, poco tempo fa si sono visti recapitare a casa una lettera dall'Inps dove l'ente li invitava a restituire parte dei soldi ricevuti come pensione.

Pirelli aveva infatti comunicato all'Istituto di Previdenza i dati relativi alle retribuzioni dei lavoratori sulla base dei quali sono state calcolate le relative spettanze pensionistiche. Le cifre riportate erano però più alte di quelle effettive e così i tre ex dipendenti hanno percepito, a loro insaputa, una pensione superiori rispetto a quella a cui avevano diritto.

L'Inps non ha corretto in tempo utile l'errore e così i lavoratori hanno riscosso per diversi mesi, pensioni maggiorate.

Una volta che l'ente ha accertato l'inesattezza e l'ha fatta presente all'azienda, questa inizialmente si è scaricata di dosso le responsabilità e solo successivamente ha ammesso il fatto.

"Si tratta di qualche migliaia di euro che questi lavoratori non sono in grado di restituire e soprattutto intendiamo sottolineare che l'errore è stato causato dalla multinazionale." Spiega Paolo Mugnai della Fiom Cgil di Firenze che prosegue: "Sarebbe opportuno che Pirelli non solo ne prendesse atto, ma che vi ponesse pure rimedio, invece di mettere in difficoltà persone che per anni hanno prestato il loro servizio all'azienda.

Nel frattempo, tramite il nostro patronato, ci siamo attivati per richiedere la dilazione del pagamento ma gradiremmo un'assunzione di responsabilità da parte di chi ha la colpa di questa brutta vicenda."

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