Firenze, 06.03.2018 – Altro sangue sparso per le strade di Firenze ieri, quando sul Ponte Vespucci un folle tenta di suicidarsi, ma non riuscendoci prende la vita di un uomo senegalese di passaggio sul ponte Amerigo Vespucci.
Idy Diene, un uomo di 54 anni, è morto, vittima di un assassinio forse non di matrice prettamente razziale, ma che è un frutto malato di una discussione politica, come dimostrano anche i risultati elettorali, che punta tutto sulla battaglia contro il “diverso”. Esiste un odio razzista strisciante, alimentato dalle esternazioni sconsiderate di forze politiche eversive ed estremiste.
La Fiom Cgil di Firenze esprime una ferma condanna del gesto inaccettabile di questo pazzo ed è vicina alla famiglia di Idy, come fummo vicini alla famiglia di Diop Mor e Samb Modou nel 2011, continuando a voler riaffermare l'anima accogliente e inclusiva che è sempre stata maggioritaria nella città di Firenze, come possono dimostrare anche i rapporti che la FIOM ha sempre intrattenuto con la comunità senegalese, come nel caso della recente vicenda dei lavoratori senegalesi licenziati dall'azienda metalmeccanica fiorentina Pulzeta, in particolare con la Presidente Diye Ndiaye ed il Console Eraldo Stefani.
Nel riaffermare lo spirito d'accoglienza che ci anima, pur comprendendo la necessità di una risposta ferma contro l'odio, invitiamo tuttavia la comunità senegalese a mantenere la calma e a non rischiare di passare dalla parte del torto trasformando la rabbia in atti a loro volta aggressivi e brutali.
Alla violenza deve rispondere una città intera con lo sdegno, il rigetto e la solidarietà, non con altra violenza.
FIOM CGIL Firenze