L'Azienda ha illustrato le ragioni che hanno portato alla decisione di formare un'unica Società operante nel segmento dell'Elettronica della Difesa, questa operazione è sostenuta anche dai difficili risultati sia dei margini economici che dalla possibilità di almeno due delle ex Società a generare cassa, l'Azienda, ha inoltre ribadito le difficoltà che oggi la Selex ES si trova ad affrontare, prima su tutte, una scarsa competitività sui mercati, proprio per questo il piano presentato ha l'obiettivo di produrre un forte recupero di efficienza e una forte riduzione dei costi complessivi.

Le prime azioni che, attraverso il piano si intendono attuare sono dirette alla razionalizzazione del Portafoglio prodotti, confermando gli investimenti concentrati principalmente sulla Ricerca e sviluppo di nuovi prodotti; alla necessità di sviluppare l'area relativa ai prodotti di Smart & Security, al contenimento dei costi esterni anche attraverso un maggiore controllo e centralizzazione degli acquisti con una razionalizzazione dei fornitori.

L'azienda considera importante ottimizzare l'ingegneria che oggi, è molto frammentata nei vari siti e molte attività sono date all'esterno;; per questo si procederà ad una piena responsabilità di esecuzione, alla centralizzazione dello Staff con controllo diretto sull'ingegneria delle controllate e una focalizzazione dell'ingegneria su centri di competenza.
Nello stesso tempo si interverrà anche sulla produzione attraverso l'incrementazione degli asset, l'insourcing delle attività ad alto valore date oggi all'esterno e creando efficienze utili ad aumentare la produttività.

E' stato concordato di calendarizzare un prossimo incontro, il 26 marzo p.v., per analizzare più nel dettaglio la razionalizzazione dei siti, il dimensionamento degli organici e investimenti su formazione e sviluppo delle competenze.

Come FIM FIOM UILM nazionali, guardiamo con attenzione le varie articolazioni del piano industriale presentato ed, in particolare, sulla volontà da parte di Selex ES di voler aggredire posizioni di mercato importanti dove l'Azienda è oggi attore marginale e che sono sicuramente segnali importanti di un'Azienda in continuo movimento e con l'obiettivo ambizioso di un cospicuo incremento del portafoglio ordini.

Per quanto riguarda invece gli approfondimenti da fare sul piano, come FIM FIOM UILM abbiamo sostenuto la necessità di avere un confronto trasparente finalizzato alla salvaguardia degli attuali livelli occupazionali e improntato al rafforzamento industriale degli stabilimenti italiani, abbiamo anche chiesto che proprio per un vero coinvolgimento dei lavoratori, la possibilità che le OO.SS. possano trovare momenti di confronto con il comitato strategico Aziendale per poter essere partecipi delle scelte industriali del Gruppo. Altrettanto andrà fatto prevedendo momenti di confronto in sede territoriale.
Siamo consapevoli che oggi è necessario un piano industriale che sia in grado di aggredire i mercati ma, nello stesso tempo, è necessario il pieno sostegno della Capo Gruppo e che tutto il sistema Paese faccia finalmente una vera politica industriale in grado di valorizzare e sostenere l'industria nazionale sui mercati internazionali. Tuttavia riteniamo che il segno verso cui si muove il piano industriale, pur prevedendo razionalizzazioni e riorganizzazioni, che per noi devono essere industrialmente e socialmente sostenibili, deve essere volto alla crescita e al rafforzamento del comparto dell'elettronica della difesa e della sicurezza.
Come FIM FIOM UILM abbiamo inoltre richiesto un incontro specifico per tutte le Società controllate che oggi purtroppo, rimangono emarginate dal piano presentato e che invece devono diventarne parte attiva.

Fim Fiom Uilm Nazionale
Coordinamenti nazionali Fim Fiom Uilm Selex ES

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