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Si è tenuto oggi a Roma il prosieguo della trattativa sul piano di riorganizzazione di Selex ES, l'Azienda ha confermato gli obiettivi della riorganizzazione che permetteranno al Gruppo di poter competere con i grandi Player internazionali sul mercato dell'elettronica della difesa quali:

  • Crescita del portafoglio ordini
  • Crescita del fatturato oltre 4 Miliardi di euro
  • Crescita della redditività al 10%
  • Generare cassa
  • Riduzione dei costi di struttura dal 5,2% al 3,8%
  • Riduzione del rapporto diretti/indiretti passando dall'attuale 75-25% al 70-30%

Inoltre l'Azienda ha sostenuto che per raggiungere questi obiettivi oltre agli interventi sull'organizzazione del lavoro e sulla razionalizzazione dei costi è necessario intervenire anche sui livelli occupazionali, per questo Selex ES ha confermato la riduzione del numero dei Dirigenti di 120 Unità entro il 2015, e ha annunciato che in base al piano di riorganizzazione le eccedenze sono pari a 2.529 in tutto il Gruppo di cui 1.938 in Italia suddivisi in 1.098 indiretti e 840 diretti, su questi numeri sono compresi gli accordi di mobilità già sottoscritti con le OO.SS. per 810 dipendenti.

È stato inoltre annunciato la volontà di ridurre i Siti oggi presenti sia in Italia che UK:

  • Italia da 48 Siti si passerà a 26 Siti entro il 2014
  • UK da 16 Siti si passerà a 10 Siti entro il 2014

Per sostenere il piano di riorganizzazione Selex ES propone di utilizzare:

  • Mobilità finalizzata alla pensione
  • CIGS a zero ore per gli indiretti e per i diretti che hanno i requisiti per la mobilità/pensione
  • Cigs a zero ore per chiusure collettive per diretti e indiretti

Fim, Fiom, Uilm considerano il piano di riorganizzazione presentato dall'Azienda molto impegnativo e ritengono che sia necessario per dare la possibilità a Selex ES di competere sui mercati e quindi di produrre valore. Per questo siamo disponibili ad un confronto serio su tutto il piano ribadendo che per quanto riguarda Fim, Fiom, Uilm la chiusura dei Siti non può essere vista in una logica di riduzione dei costi ma deve tenere presente la specificità territoriale, la difesa delle competenze professionali e dei perimetri industriali salvaguardando i prodotti.

Per Fim, Fiom, Uilm è comunque necessario che l'Azienda completi tutta la struttura organizzativa, in quanto ad oggi ci sono grandi gruppi di lavoratori che non sanno da chi dipendono, producendo così forti ritardi che inevitabilmente si ripercuoteranno sia sui lavoratori che sui prodotti.

Per quanto riguarda gli strumenti proposti dall'Azienda per la gestione delle eccedenze per Fim, Fiom, Uilm non è accettabile la cassa integrazione a zero ore, è necessario individuare strumenti solidali in grado di non penalizzare i lavoratori.

Nei prossimi giorni Fim, Fiom, Uilm e i loro Coordinamenti di Selex ES definiranno una valutazione puntuale sul piano di riorganizzazione e sulle sue ricadute occupazionali e comunque prima del prossimo incontro che dovrebbe tenersi entro il 24 aprile p.v.

Roma, 5 aprile 2013
Fim, Fiom, Uilm Nazionali

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