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Firenze, 29.04.2014 - Si è tenuta lunedì scorso, presso i locali di E-ducation.it, l'assemblea dei lavoratori per informare circa lo stato di crisi in cui versa l'Azienda e per prendere iniziative in merito. 

E-ducation.it è una società nata nel 2001 controllata da Scala Group S.P.A. operante nel settore della formazione online, nell'editoria e nei collaterali (per le maggiori riviste italiane e estere) con sede amministrativa a Bagno a Ripoli (Fi).

L'Azienda è in crisi da alcuni anni, durante i quali i vertici aziendali del gruppo Scala hanno formulato ai lavoratori promesse poi non mantenute. L'ultima di queste è stata quella del rinnovo per il secondo anno dei contratti di solidarietà, che ha portato i dipendenti a fidarsi ancora dell'azienda e a non fare quindi nessun tipo di azione, continuando di conseguenza il proprio lavoro in una situazione critica e con ovvi sacrifici.

La situazione, già provata dalla crisi che ha colpito il settore, è andata degenerando a seguito di scelte manageriali non lungimiranti e non finalizzate ad un reale intervento volto a risollevare le sorti dell'Azienda, aggravato dal fatto che quest'ultima non ha saputo/voluto comunicare le proprie intenzioni ai lavoratori. 

In azienda si respira un clima di forte tensione: “Durante la comunicazione della messa in liquidazione, avvenuta nello scorso mese di Marzo, noi dipendenti siamo stati addirittura paragonati a dei profughi sui barconi che il Gruppo Scala stava cercando di salvare!” riportano i lavoratori.

 Infine, da alcuni giorni, si parla della possibilità che l'Azienda chieda al Tribunale di accogliere la richiesta di una Procedura Concorsuale c.d. “in bianco”: la formula concede alle imprese dai 60 ai 120 giorni (ma il periodo può essere prorogato) per presentare un piano finanziario definitivo e garantisce a queste il congelamento dei debiti. 

Sottolinea Moreno Razzolini della FIOM-CGIL Firenze: “Se è vero che con il concordato l'azienda ha più tempo per trovare una soluzione di continuità, è anche vero che questo non può essere fatto mettendo in sofferenza lavoratori che già da 2 anni vivono una condizione molto difficile, non solo dal punto di vista economico ma anche dal punto di vista psicologico e con il rischio concreto, adesso, di perdita del posto di lavoro”.

Riteniamo quindi necessario e urgente avere da parte aziendale il massimo della chiarezza e trasparenza circa il futuro lavorativo dei dipendenti e conoscere dunque le vere intenzioni della Direzione, che ad oggi non è mai riuscita a dare una risposta un minimo soddisfacente ai lavoratori. Pertanto, riteniamo necessario portare il Confronto all'Unità di Crisi in Provincia, dove, con il coinvolgimento delle Istituzioni, si possono tutelare al meglio tutti i Dipendenti.

 

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