Lo slogan scelto da CGIL e UIL è 'Così non va!' per esprimere contrarietà circa le scelte del governo e sostenere le proposte sindacali in merito alla riforma della Pubblica Amministrazione, Jobs Act, Legge di Stabilità e Politica economica.
L'astensione avrà durata pari all'intera giornata lavorativa per tutti i lavoratori pubblici e privati e l'organizzazione dello sciopero avrà carattere provinciale.
“Sui temi della legge di stabilità e del Jobs act abbiamo registrato un importante convergenza con la Uil e abbiamo convenuto di fare uno sciopero generale il 12 dicembre con manifestazioni territoriali”. E' quanto dichiarato dal Segretario generale della Cgil, Susanna Camusso che ha aggiunto: “rassegnarsi ed aspettare non è la scelta che un sindacato può fare perché significherebbe essere parte del problema, invece noi siamo la soluzione”.
La Cgil, ha proseguito Camusso “trovo davvero irresponsabile che il governo sostenga e teorizzi che tutti i luoghi della mediazione sociali vanno cancellati” e rivolgendosi al Premier ha proseguito: “può stare sereno, non abbiamo il rimpianto della concertazione, oggi è meno comprensibile qual è la visione e il sogno del Paese” rispetto al '90, “ma questo non significa poter dire che non c'è un luogo dove si contratta con i sindacati. Contrattare è un temine nobile”. Infine, il Segretario Generale della Cgil ha concluso con un “arrivederci al 12 dicembre”.
La grande partecipazione alla manifestazione di Roma del 25 ottobre e agli scioperi nazionali della Fiom-Cgil hanno evidenziato la domanda di radicale cambiamento che emerge dal Paese in merito alle politiche economiche e sociali del Governo.
Con il Jobs Act e la legge di stabilità 2015 si vuole cancellare la funzione del sindacato e indebolire i diritti dei lavoratori, scaricando i costi della crisi sulle spalle dei lavoratori, dei pensionati e della parte più debole del paese. Non è una battaglia ideologica ma un danno concreto ai lavoratori, ai disoccupati e ai precari, ai giovani quanto agli anziani.
Come spiega il nostro Segretario Maurizio Landini: ”Il Governo ha rifiutato qualsiasi confronto con i sindacati. Il Parlamento è messo di fronte a fiducie su fiducie. Quindi, chi sta impedendo un confronto democratico vero è proprio il Governo. Lo sciopero è l'unico strumento che abbiamo per poter dire quello che pensiamo e per poter permettere alle persone che lavorano di avere un peso.”
Intanto, dopo la grande manifestazione del 25 ottobre, tante sono state le iniziative svolte in preparazione dello sciopero generale con numerosi momenti di mobilitazione, anche unitari, promossi dalle categorie come la manifestazione del 5 novembre dei pensionati o quella dell'8 novembre promossa dalle categorie del Pubblico Impiego.
La Fiom Cgil per lo sciopero generale dei metalmeccanici ha indetto una serie di manifestazioni: a Milano il 14 novembre, a Napoli il 21, a Cagliari il 25 e infine a Palermo il 27 novembre. La Filctem Cgil ha organizzato due assemblee dei quadri e delegati il 20 e il 26 novembre a Bologna e Napoli. Tra le proteste della Slc Cgil lo sciopero nazionale unitario dei lavoratori dei call center del 21 novembre, con manifestazione a Roma. La mobilitazione dei lavoratori delle costruzioni è stata giovedì 27 novembre, mentre i lavoratori del settore agroalimentare hanno manifestato a Roma il 29 novembre. I giovani della CGIL nell'ambito della campagna 'Xtutti' hanno dato vita lo scorso 26 novembre ad un flash mob contro il Jobs act che 'fa acqua da tutte le parti'.
Per quanto riguarda le notizie secondo le quali il Garante giudica irregolare lo sciopero generale del 12 dicembre per alcuni settori, la Cgil precisa che: è stata definitivamente e positivamente chiarita la situazione per il trasporto aereo; si sta operando per risolvere, relativamente al comparto del Trasporto Pubblico Locale, i problemi attualmente esistenti in un limitatissimo numero di territori; permangono elementi di contenzioso per il trasporto ferroviario, rispetto al quale la Segreteria confederale conferma la proclamazione dello sciopero.