DI PATRIZIO MECACCI E STEFANO RIGHESCHI
In questi giorni di grande fermento per la nascita del nuovo governo il dibattito sembra essere molto concentrato ancora sulle nomine dei nuovi ministri e viceministri e sembrano passate in secondo piano le principali ragioni della sua nascita: fare una nuova legge elettorale, un piano per finanziare le risorse necessarie a sostegno dell'emergenza lavoro e per l'impresa, ridurre costi della politica e migliorare il funzionamento del Parlamento. Con centinaia di migliaia di lavoratori in cassa integrazione, un PII in discesa e un tasso di disoccupazione soprattutto giovanile in vertiginoso aumento, è assai deprimente sentire che l'agenda politica che pretenderebbe di vincolare il nuovo Governo sia dettata da un centrodestra che ripropone l'Imu come tema centrale del dibattito. Un salto all'indietro nel 2008 quando alla guida dell'economia vi era Giulio Tremonti e Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Urge assolutamente invece ritrovare quello spirito che ha spinto il PD e la coalizione di centrosinistra a candidarsi a guida del paese per promettere il cambiamento, in nome di più lavoro, uguaglianza e diritti. Pur nei limitati margini di manovra del governo Pd-Pdl-Scelta Civica, non possiamo perdere questa bussola, pena la fine della ragion di vita dell'intero centrosinistra, o di quel che ne resta. Diventa ancor più dirimente quindi chiedere al Governo di concentrarsi sui problemi reali del paese e di reperire risorse per risolverti.
A Firenze vi sono molte questioni prioritarie in tema di lavoro, e ci sono casi in cui è richiesto un impegno diretto attraverso un'azione concreta e mirata.
Uno di questi è quello dell'azienda di Finmeccanica Selex ES, al centro di un Piano industriale mortificante che prevede a livello nazionale circa 2000 esuberi e che a Firenze comporterà una importante ristrutturazione sul sito di Campi Bisenzio e la condizionale
della validità del Piano industriale legata agli impegni e finanziamenti del Governo. In merito alla questione il Pd ha già portato avanti, iniziative e azioni legislative, una per tutti l'emendamento alla legge di stabilità per rifinanziare parzialmente il progetto Tetra, adesso occorre proseguire su quella strada. E un'importante occasione per misurarsi su un tema di pubblica utilità, coerente con gli impegni fin qui presi dal PD in tutte le sedi, istituzionali e non, un'occasione che da sola vale più di tanti convegni, perché può salvare posti di lavoro, innovazione e ricerca.
A Firenze respingiamo, come hanno fatto le istituzioni locali, un piano industriale in cui le uniche prospettive chiare sono quelle dipesanti tagli di personale. Ora che siamo al governo, si chiarisca la politica industriale che si intende portare avanti, le risposte che vogliamo dare a questa situazione, le modalità con cui si intende operare nel negoziato tra Finmeccanica e le organizzazioni
sindacali. Alcuni provvedimenti sono già sul campo, lo scorso aprile alcuni parlamentari del centrosinistra hanno firmato un atto di sindacato ispettivo, adesso si tratta solo di mettere le gambe a queste proposte.
Si rifinanzia il progetto Tetra, il sistema di comunicazione che modernizzerebbe il lavoro delle forze dell'Ordine? Solo questo argomento a Firenze vale i destini di centinaia di posti di lavoro. Oppure ci condanniamo ad avere forze di polizia che nelle emergenze comunicano ancora con la rete dei, cellulari, quella che dopo l'attentato di Boston in America venne disattivata dalla polizia stessa per impedire l'innesco di nuovi ordigni. Rischiamo di non avere un sistema di comunicazione moderno ed efficiente richiesto anche dall'Europa per poter combattere la criminalità e gestire le emergenze per calamità naturali.
Non scordiamoci della Selex, non scordiamoci del lavoro.
Tratto da "L'Unità - Toscana" di Mercoledì 8 Maggio 2013