Daniele Calosi, Segretario Generale della Fiom Cgil di Firenze, ha scritto oggi la seguente nota.
Premesso che sono uno strenuo sostenitore della libertà di stampa e quindi, considerandomi tale, credo giusto che vi sia la possibilità democratica di scrivere ciò che uno vuole,credo altresì che debba esserci la stessa possibilità, se non d'accordo con ciò che leggo, di esprimere quello che penso.
Il Quotidiano "La Nazione" di oggi, in prima pagina nazionale titola: "La Fiom contro il lavoro".
Ebbene, io come dirigente della Fiom ma anche come semplice lettore curioso, considero il titolo offensivo, falso ed ideologico.
Fermo restando che il titolo, come mi è stato insegnato, non lo fa il giornalista, ma il titolista, l'impatto che esso genera nel lettore che si accinge ad acquistare il quotidiano suscita sicuramente curiosità e interesse. Se poi, come nel caso di specie, il lettore legge solo il fondo di spalla di Cazzola, capisce che in realtà dietro il titolo vi è un ragionamento politico sociale molto più complesso e, a mio giudizio, ideologico e pericoloso che dà il segno dell'imbarbarimento del sistema di relazioni sociali che ormai da anni sta segnando il nostro Paese.
La vicenda Fiat è una vicenda complessa, come Fiom in quella azienda solo per non aver assecondato il padrone del vapore, abbiamo pagato un prezzo enorme, che in un sistema democratico non dovrebbe esistere, ovvero quello di non essere presenti nel voto per i rinnovi delle Rsu con le liste della Fiom. Se chi di voi leggerà questo post è interessato a sapere cosa stanno vivendo i lavoratori di Pomigliano, lo invito a leggere la lettera del compagno Ciro D'Alessio, lavoratore Fiat iscritto Fiom di quello stabilimento e si renderà conto di quello che stanno vivendo in quella azienda i lavoratori.
Mi sento offeso dal titolo del Quotidiano Nazionale, anche perché se noi fossimo contro il lavoro non avremmo chiuso accordi nazionali come Elecrtolux, Ast di Terni, Lucchini di Piombino, Selex, etc..
Se fossimo contro il lavoro, in provincia di Firenze non staremo lottando per dare un futuro industriale ad Esaote.
Se fossimo contro il lavoro, non avremmo consentito, la rinascita produttiva della Tecnol di Barberino del Mugello.
Se fossimo contro il lavoro ieri non avremmo firmato accordo che consente alla Reha di Empoli di ripartire con la produzione.
Se fossimo contro il lavoro non avremmo consentito l'acquisizione della Pirelli di Figline ai belgi della Bekaert.
Se fossimo contro il lavoro non avremmo consentito 7 anni di ammortizzatori sociali in Targetti, per consentire all'impresa di rilanciarsi industrialmente.
Se fossimo contro il lavoro non presidieremo da 24 mesi i cancelli della Shelbox di Castelfiorentino per chiedere che si faccia avanti un imprenditore.
Potrei continuare ancora con gli esempi ma ogni giorno nella nostra azione di sindacato proviamo a coniugare i diritti delle persone con lo sviluppo delle imprese.
Noi non firmeremo mai e dico mai accordi, che non tengono insieme queste due cose essenziali per lo sviluppo di un Paese moderno.
Contro il lavoro, invece è chi sottrae i soldi agli investimenti portandoli nei paradisi fiscali,
contro il lavoro è chi corrompe o è corrotto sottraendo così risorse utili per la ricchezza del Paese,
contro il lavoro è chi non paga le tasse,
contro il lavoro è la malavita organizzata.
Mi pare che ce ne siano parecchi contro il lavoro in Italia, ma non certamente noi della Fiom.
Noi della Fiom diciamo ciò che pensiamo, facciamo ciò che diciamo, assumendoci le responsabilità davanti a tutti, in primis davanti alle lavoratrici e ai lavoratori che rappresentiamo.
Insomma è bene che sappiate che: "non ci avrete mai come volete voi"
Viva la Fiom, viva i lavoratori!
Daniele Calosi, Segretario Generale Fiom Cgil Firenze
Firenze, 13.02.2015