15.5.2013 - Il 5 aprile scorso la direzione aziendale di Selex-Es, azienda del gruppo Finmeccanica, ci ha formalizzato un piano di ristrutturazione che su 12000 addetti in Italia, prevede 1938 esuberi.
Da quella data ad oggi, l'azienda non ha ancora specificato dove sono addensati gli esuberi, e neppure in quali stabilimenti saranno sviluppati i prodotti.
Gli incontri che si sono succeduti da quella data sono serviti solo a consumare una liturgia di relazioni sindacali tipica di Finmeccanica, finalizzata solo a prendere tempo, quasi a stancare i soggetti contrattuali.
In realtà da questa fumosità qualcosa si è capito. Sarà un piano industriale dove i soggetti pagatori saranno per la maggior parte i lavoratori e le lavoratrici.
Selex-Es è una delle più importanti realtà del mondo Finmeccanica, fa parte delle aziende strategiche del settore della difesa e del civile del nostro Paese, ma stando al piano presentato non sembra che il titolare dell'impresa, lo Stato, la pensi così.
Negli altri Paesi europei, aziende come Selex-Es sono considerate l'architrave del settore industriale.
In Italia, invece, di queste aziende si parla solo per le vicende giudiziarie che negli anni hanno investito il gruppo dirigente di Finmeccanica, le cui responsabiltà oggi vengono ripagate solo ed esclusivamente dai lavoratori.
A Firenze Selex-Es rappresenta una realtà di circa 1300 addetti, suddivisi su 2 grandi siti fiorentini,
ex-Ote, con un piccolo reparto anche su Pisa, e Selex Galileo.
Nel piano industriale che ci ha fornito ad oggi l'azienda vi è solo una certezza. La chiusura dei siti di via Barsanti (circa 370 addetti) e Pisa (circa 30 addetti), con il conseguente spostamento dei lavoratori presso lo stabilimento di Campi Bisenzio ex-Galileo.
Vi sono numerosi elementi che ci preoccupano in merito a questa operazione di accorpamento:
il primo è legato all'attività produttiva dell'ex-Ote, la cui più rilevante è legata al già noto progetto TETRA che in assenza di finanziamenti da parte del Governo, per esplicita dichiarazione dell'azienda, sarà abbandonato.
Il secondo è legato alla non chiara destinazione produttiva del sito ex-Galileo.
Nei progetti che l'azienda ci ha presentato nei numerosi e lunghi incontri, Campi Bisenzio diverrebbe uno dei 4 centri di eccellenza di Selex-Es in Italia senza avere però una chiara destinazione produttiva, ma una più generica attribuzione di stabilimento di meccanica.
Ote e Officine Galileo,oggi Selex-Es, sono parte integrante della storia e della cultura industriale della città di Firenze, ed assieme al Nuovo Pignone hanno rappresentato e rappresentano il fiore all'occhiello delle produzioni di alta tecnologia, caratterizzando il valore aggiunto del tessuto industriale fiorentino.
Oggi il solo sito Galileo da lavoro a circa 750 addetti, ma negli ultimi anni, malgrado prodotti altamente performanti sui mercati, l'occupazione si è comunque ridimensionata.
Ex Galileo ha rappresentato in Finmeccanica l'azienda leader nel settore dell'elettrottica della difesa, nel settore dello spazio e della radaristica prima avionica e poi terrestre.
Dal piano in discussione non sappiamo, a seguito dell'accorpamento, quale ruolo andrà a ricoprire sia dal punto di vista ingegneristico che produttivo.
Come Fiom/CGIL di Firenze, assieme alle RSU, non abbiamo mai detto di essere aprioristicamente contrari al progetto della grande Selex, ma ad oggi il piano di rilancio dell'impresa è basato solo ed esclusivamente su tagli lineari di personale, chiusure di siti e accorpamenti di funzioni.
Un confronto sindacale normale dovrebbe prevedere, a mio giudizio, la quantità e la qualità degli investimenti necessari a sostenere il piano e un sistema di ammortizzatori sociali che garantisca occupazione (come i contratti di solidarietà), con l'obiettivo di rilanciare questa grande azienda nei mercati internazionali senza mortificare l'operato di migliaia di lavoratori la cui qualità è riconosciuta in tutto il mondo.
Ex-Galileo, settore spazio, ha avuto riconoscenze dalle più importanti agenzie spaziali come NASA ed ESA (Agenzia spaziale europea), riconoscimenti, ahimè, mancati dall'ASI (Agenzia Spaziale Italiana) come nel caso della perdita del bando sul progetto OPSIS.
Sul progetto TETRA (Sistema intercomunicazione forze di polizia), invece, non è accettabile l'immobilismo della Direzione aziendale, che lega lo sviluppo del prodotto solo al finanziamento dello stesso da parte dello Stato (azionista di maggioranza dell'azienda), senza considerare la vendibilità di TETRA ad altri clienti.
La posizione della Fiom/CGIL di Firenze non è una posizione ideologica.
Per noi aziende come Selex-Es sono strategiche per un Paese moderno.
Esse devono essere guidate da management che siano svincolati da logiche politiche, valutati secondo il merito e nel merito del loro operato e non per appartenenze politico partitiche.
I lavoratori fiorentini di Selex-Es hanno bisogno di certezze.
La città ha bisogno di certezze.
Il piano così com'è non ci convince, come non ha convinto le Istituzioni locali (Comune, Provincia, Regione).
DANIELE CALOSI
Segretario generale
FIOM CGIL Firenze