Felici della positiva conclusione della vertenza Esaote, proponiamo l'intervento della Rsu Alessandra Scoscini al Direttivo della Camera del Lavoro di Firenze. Chi può esprimere la soddisfazione e la gioia per l'intesa firmata ieri meglio di uno dei delegati che ha lottato in prima persona per 14 mesi?
Vorrei ripercorrere brevemente con voi le tappe del percorso che hanno portato alla firma dell'accordo di ieri. Come sapete, a Maggio dello scorso anno ci viene presentato un piano industriale che tra esuberi, CIGS, cessione di rami d'azienda, deportazione di un intero reparto da Firenze a Genova, prevede di colpire un lavoratore su tre e mette a rischio la tenuta industriale della nostra azienda. Praticamente una rappresaglia. Ed un atteggiamento ostile da parte dell'allora dirigenza ci porta subito ad una rottura del tavolo sindacale e ad una lotta aspra e serrata.
Si parte subito con scioperi ed incontri con istituzioni di tutti i livelli: Comune, Provincia, Regione, ma anche Senatori della Repubblica, europarlamentari toscani; si apre un tavolo al MISE; si cercano spazi ed eventi sul territorio per coinvolgere la città tutta nella difesa di un patrimonio industriale e di conoscenze che e' una ricchezza di tutti, un bene comune.
Il percorso e' stato lungo e duro, perché abbiamo subito una CIGS punitiva, una mobilita' che ha portato tanti di noi a scegliere altre strade lavorative e di vita; abbiamo vissuto più volte l'arenarsi dell'azione di istituzioni e ministeri, che ci ha costretti più di una volta a ricominciare da capo, con ostinazione e determinazione. Fino ad arrivare a ieri, ad un accordo che prevede un nuovo inizio ed una nuova missione per lo stabilimento fiorentino. Esaote Firenze diventerà infatti il centro di eccellenza mondiale per la ricerca e la produzione di sonde ad ultrasuoni e l'hub logistico mondiale per le macchine ad ultrasuoni. L'accordo prevede inoltre l'investimento di più di 5 milioni di euro in tre anni, la stabilizzazione di 5 lavoratori somministrati entro la fine dell'anno, il potenziamento dei reparti di ricerca e sviluppo sonde ed ingegneria di processo tramite l'assunzione di 7 persone entro il prossimo anno. Questo accordo rappresenta per noi una sfida, perché la nuova strategia industriale ci vedrà impegnati nella valorizzazione di una progettazione ed una produzione di eccellenza, ma, conoscendo i lavoratori Esaote, questa sfida non ci spaventa, perché siamo consci ed orgogliosi di ciò che sappiamo fare e della nostra professionalità. Ma questo accordo e', a mio avviso, anche una grande opportunità, non solo per il rilancio dell'azienda e dell'indotto, ma anche come esempio per la risoluzione di altre vertenze che sono ancora aperte sul territorio.
Quello che si fa normalmente in questi casi e', a questo punto, ringraziare chi ha permesso e favorito la positiva conclusione del percorso.
Come RSU FIOM di Esaote dobbiamo prima di tutto ringraziare il Comune di Firenze, nella persona del Sindaco Nardella, dell'Assessore Gianassi, ma anche di tutto il Consiglio Comunale, perché non solo si e' schierato fin dal primo momento dalla parte dei lavoratori, sostenendo le loro ragioni, ma soprattutto perché il Comune non si e' mai fermato alle parole, ma ha attivamente e costantemente contribuito a mediare tra noi e l'Azienda.
Riconosciamo il ruolo fondamentale della nuova Dirigenza nel cambio radicale del modo di porsi nei nostri riguardi e nella reale volontà di riprendere un confronto civile e sindacale con i lavoratori.
Ringraziamo la FIOM fiorentina, primo fra tutti il nostro funzionario, Daniele Collini, che e' l'archetipo del buon sindacalista: sempre presente, sempre “sul pezzo”, una guida preparata e sicura.
Ringraziamo il Segretario, Daniele Calosi, che ha condiviso con noi tutto il percorso e ci ha supportato, insieme alla Segreteria, con convinzione, impegno e passione.
Ringraziamo tutta la struttura organizzativa della FIOM, Azzurra e Cristina, il Direttivo FIOM e tutte le RSU che ci hanno dato forza e speranza nelle varie manifestazioni.
Ma soprattutto dobbiamo e vogliamo ringraziare le lavoratrici ed i lavoratori di Esaote che, in mezzo a tutte le difficoltà, hanno sempre preso parte a tutte le iniziative convenzionali e non convenzionali che abbiamo discusso e concordato con loro.
Perché vorrei ricordare che le colleghe ed i colleghi non solo hanno sostenuto, nell'arco degli ultimi 14 mesi, circa 110 ore di sciopero; non solo hanno partecipato a tutte le manifestazioni che potessero dare visibilità e sostegno alla vertenza; non solo hanno redatto insieme a noi un piano industriale alternativo; non solo hanno supportato con la loro presenza fisica sotto il MISE i difficili confronti di noi delegati con l'Azienda, ma, in tutto questo periodo, i nostri colleghi sono stati compagni, nel senso letterale del termine.
Quelli che dividono il pane con gli altri.
Perché le lavoratrici ed i lavoratori di Esaote hanno modificato il regolamento del proprio fondo di solidarietà interno in modo tale da sostenere economicamente i colleghi in CIGS, secondo il principio costituzionale e morale che ciascuno contribuisce in base a quanto può e ciascuno prende in base alle necessità.
Perché le lavoratrici ed i lavoratori di Esaote hanno cercato di costruire una rete di sostegno psicologico e morale per i colleghi in CIGS, organizzando assieme a loro presidi sul cancello dell'azienda ed incontri fuori dell'orario di lavoro.
Perché le lavoratrici ed i lavoratori di Esaote, più o meno consciamente, hanno dato vita a quello che dovrebbe essere uno dei pilastri dell'azione sindacale, ovvero essere il catalizzatore di un'azione sociale che cerca, attraverso le politiche del lavoro, di migliorare le condizioni di vita del singolo e della comunità.
Perché le lavoratrici ed i lavoratori di Esaote, difendendo la propria dignità e la propria professionalità, hanno difeso un principio che dovrebbe essere il cardine di tutte le nostre azioni come CGIL.
Concludo quindi facendo un appello a questo Direttivo: durante questi lunghissimi 14 mesi, a parte alcune eccezioni, abbiamo un po' sofferto, come delegati FIOM, la mancanza della CGIL tutta al nostro fianco. A volte basta davvero poco per riprendersi dallo sconforto di una vertenza che sembra non portare a nulla o che sembra passare sulle nostre teste come uno schiacciasassi: basta vedere negli occhi di un altro che le nostre lotte, anche se non porteranno ad un risultato positivo, sono azioni degne di essere intraprese perché sono, semplicemente, giuste. Vorrei allora che nelle tante vertenze ancora aperte sul territorio ci fosse un impegno più forte alla partecipazione attiva di tutte le categorie della CGIL a sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori delle singole aziende in difficoltà..
In fondo stiamo parlando della solidarietà che e' alla base della nostra confederalità e che e' un principio che lega e vincola moralmente ciascuno di noi e tutti noi come organizzazione.
Alessandra Scoscini - Rsu Esaote
Firenze, 29 luglio 2015