Firenze, 22.07.2016 - E’ stata siglata nei giorni scorsi l’ipotesi di accordo per il rientro in azienda dei 13 lavoratori senegalesi di Pulzeta (trattamenti e finiture superficiali di metalli) che avevano perso il posto di lavoro per aver reclamato i loro diritti con l'imprenditore cinese. L'intesa è stata immediatamente validata dal voto in assemblea dei lavoratori interessati all’intesa.
L’accordo, che detta i primi rientri già da lunedì prossimo, garantisce ai lavoratori il riconoscimento dell’anzianità a far data dal loro primo contratto in Pulzeta, risalente ad agosto 2015, le tutele dell’articolo 18 della Legge 300/70 come formulato prima della riforma Fornero ed il pagamento delle differenze tra il salario e l’indennità di disoccupazione percepita da maggio 2016, data dell'avvenuta chiusura del rapporto di lavoro con l’azienda. All’incontro era presente anche Diye Ndiaye, Presidente dell’Associazione Senegalesi di Firenze e Circondario, che ha espresso soddisfazione per la buona riuscita dell’intesa.
Per la Segretaria Generale della Camera del Lavoro di Firenze, Paola Galgani, "l'accordo siglato è importante non solo per i lavoratori coinvolti ma per tutti: legalità e diritti dei lavoratori sono le condizioni per lo sviluppo economico e sociale delle nostre comunità. La Cgil fonda la propria azione su questo e su questo continueremo a impegnarci".
Daniele Calosi, Segretario Generale Fiom Firenze, ha aggiunto: “Se si opera nella legalità non si ha paura a fare accordi col sindacato. Voglio ringraziare la Regione Toscana, il Comune di Calenzano, l’Associazione dei Senegalesi di Firenze e circondario ed il Console onorario del Senegal, l'Avvocato Stefani, per la vicinanza che hanno mostrato ai lavoratori in questa difficile vertenza”.
Ha commentato Andrea Vignozzi della Fiom Cgil di Firenze (è il sindacalista che ha condotto la vertenza e chiuso l'accordo): “Siamo estremamente soddisfatti per la buona riuscita di una vertenza che si trascinava da oltre due mesi. Riteniamo di aver portato a casa un accordo che garantisce la condizione e la dignità dei lavoratori. Verificheremo passo passo l’attuazione dell’intesa. Abbiamo preso atto assieme al Presidente della Comunità senegalese che alla base del mancato rinnovo dei contratti a termine non vi erano motivazioni razziali. Riteniamo che, con la firma di questa intesa, nell’interesse dei lavoratori e dell’impresa, esistano le condizioni per permettere, assieme e nel rispetto dei propri ruoli, la normale attività produttiva dell’azienda stessa”.