In queste settimane Alstom Italia ha acquisito da Trenitalia la commessa per treni definiti di “media capacita'”, che consentirà di produrre fin da subito circa 50 treni regionali, fino ad arrivare ad un numero massimo di 150 unità.
Certamente sarebbe stato più rassicurante per le prospettive di lavoro degli stabilimenti italiani se ad Alstom Italia dopo essere risultata la miglior offerente per entrambe le gare le gare, fosse stata assegnata la commessa di 300 treni ad “alta capacita”.
A causa di una imprevista e anomala fase di rilancio, ad Alstom è stata assegnata quella minore, sia per numero di treni da produrre (150 a media capacità anziché 300 ad alta capacità), sia in termini di fatturato (900 milioni di € rispetto ai 2,5 miliardi di €).
Ad aggravare ulteriormente questo primo aspetto, rimane il fatto che ad oggi – a causa dell’ulteriore ribasso dei prezzi richiesto dal committente - non vi sia ancora nessuna certezza che la realizzazione dei treni avvenga negli stabilimenti italiani del gruppo Alstom. Come Coordinamento Fim Fiom Uilm Alstom Italia, abbiamo sollevato nelle sedi istituzionali il fatto che nella definizione dei regolamenti di gara, vengano inseriti meccanismi di incentivazione della produzione sul territorio nazionale, al pari di quanto avviene formalmente e/o informalmente degli altri paesi della Comunità Europea. Condizione fondamentale per le società multinazionali come Alstom, per motivare ai propri azionisti la presenza degli stabilimenti in un paese.
In ragione di questo, abbiamo ribadito ad Alstom Italia che NEGLI STABILIMENTI ITALIANI ABBIAMO LE COMPETENZE E LE CAPACITA' PER PRODURRE I TRENI IN ITALIA, elementi che ci hanno permesso di essere, almeno nella fase “tecnica” i migliori offerenti su entrambe le gare.
Produrre i treni in Italia per definire una diversa riorganizzazione che eviti di imporre ai lavoratori dei trasferimenti obbligati e degli esuberi per effetto dei cambiamenti produttivi:
- 18 lavoratori di Savigliano che dovrebbero - secondo la Direzione - spostarsi a Sesto San Giovanni;
- 11 lavoratori di Bologna che dovrebbero - secondo la Direzione - spostarsi a Sesto San Giovanni, ai quali si aggiungerebbero 22 persone dichiarate in esubero, a causa della cessazione delle attività di manifattura in quel sito;
- 16 lavoratori che risulterebbero in esubero a Sesto San Giovanni, quale primo effetto del cambiamento di missione produttiva, con l’abbandono della produzione e la concentrazione sulle attività di “service”.
Il Coordinamento ritiene che l’Azienda non possa prospettare i trasferimenti obbligati per costringere le persone a lasciare il lavoro. I confronti in sede locale, svolti nell’ambito delle procedure contrattuali avviate, dovranno quindi esaminare nel concreto la possibilità di ricollocare le persone impattate dalla riorganizzazione, prevedendo ogni azione utile alla ricollocazione.
Inoltre il Coordinamento contesta anche la prospettiva dell’affidamento a fornitori esterni le attività logistiche, per esempio, quelle di controllo materiali in entrata perché non se ne comprendono gli effetti in termini di competitività per l’Azienda, mentre in una logica di risparmio sul costo del lavoro sono evidenti le conseguenze- sui dipendenti.
Infine, il Coordinamento esprime il proprio dissenso sulla disdetta degli accordi sindacali applicati nello stabilimento di Firenze, acquisito da General Electric e nel rivendicare un’integrazione a pieno titolo nel Coordinamento Sindacale, sostiene la decisione della Rsu e delle Organizzazioni Sindacali territoriali nel chiedere concrete prospettive produttive e occupazionali.
A sostegno della posizione del Coordinamento è stata proclamata una settimana di mobilitazione di Alstom Italia con 8 ore di sciopero da svolgersi in tutti gli stabilimenti secondo il seguente calendario:
5 settembre: Sesto San Giovanni e Lecco
6 settembre: Firenze
7 settembre: Savigliano
8 settembre: Bologna e Bari
9 settembre: Roma
La situazione dello stabilimento fiorentino è inserita a pieno titolo nel piano di riorganizzazione che Alstom ha presentato a livello nazionale.
Fim Fiom Uilm nazionali hanno respinto tale piano.
In ragione di ciò, come RSU Alstom di Firenze, unitamente alle segreterie provinciali di Fiom Fim Firenze, invitiamo i lavoratori per il giorno 6 Settembre ad effettuare le 8 ore di sciopero come indetto dalle segreterie nazionali.