Spesso i datori di lavoro eludono il diritto dei lavoratori somministrati alla parità di trattamento. Lo fanno attraverso un inquadramento scorretto e la mancata elargizione dei premi di risultato e di produttività.
Per i lavoratori "in somministrazione" la trilateralità del rapporto di lavoro - dipendente, azienda utilizzatrice e agenzia - rischia così di essere un perimetro che comprime i diritti, perseguendo una riduzione dei costi "selvaggia".
Per questo all'interno della mobilitazione sulla Carta Universale dei diritti del lavoro la Cgil sta portando avanti una campagna nazionale che affermi il diritto alla parità di trattamento.
La direzione aziendale e le agenzie per il lavoro non possono esimersi dal rispetto delle leggi e dei contratti nazionali.
Fiom e NidiL sono impegnate per ristabilire il principio della parità di trattamento tra tutti i lavoratori a parità di mansione.
La Fiom, invita le lavoratrici e i lavoratori somministrati che lavorano nell'industria metalmeccanica a contattare i delegati e le strutture Fiom e NidiL territoriale per una verifica delle buste paga.