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Firenze 06.06.2013 - Parlare di sicurezza nei luoghi di lavoro ed impegnarsi per la salute dei lavoratori, oggi, purtroppo non è più una priorità. Le urgenze appaiono altre e ci si deve confrontare con tanta disattenzione alla vita reale delle persone che lavorano.

In questi ultimi anni, sotto la pressione della crisi, molte imprese hanno imposto ritmi che hanno peggiorato le condizioni di lavoro, aumentando i rischi per la sicurezza e per la salute degli stessi lavoratori.

Come Fiom/Cgil di Firenze riteniamo che i dati degli incidenti e delle morti sul lavoro siano così allarmanti ed inaccettabili da far sì che non si possa assolutamente abbassare la guardia.

Prendendo a riferimento i dati Inail degli ultimi 3 anni, vediamo come questi attestano il numero degli infortuni a 654.000 nel 2012, 726.000 nel 2011 e 756.000 nel 2010, mentre gli incidenti mortali sono stati 870 nel 2012, 920 nel 2011 e 973 nel 2010.

Vediamo quindi come i numeri degli incidenti e delle morti sul lavoro siano in diminuzione ma tale tendenza, se rapportata alla diminuzione delle ore lavorate, non corrisponde ad un miglioramento, anzi, si può dire che essa sia essenzialmente il risultato del fatto che oggi, purtroppo, si lavora molto meno degli anni precedenti a causa di licenziamenti, chiusure di aziende e cassa integrazione.

Se poi consideriamo l’aumento costante, dal 2007 al 2012, delle denunce per malattie professionali, si può realisticamente affermare che in questi anni le condizioni di lavoro sono generalmente peggiorate.

In tale contesto la sentenza di Appello del processo Eternit, che conferma e addirittura aumenta la pena per il magnate dell’Azienda, non solo rende giustizia ai 3000 morti tra dipendenti e cittadini, ma dà a tutti i lavoratori italiani la forte speranza che il trend si possa invertire e che la sicurezza possa tornare ad essere un obiettivo primario per tutte le imprese italiane.

Ovviamente non si può generalizzare e va riconosciuto che anche in questi anni di crisi molte aziende hanno fatto e continuano a fare tutto ciò che la normativa richiede in termini di salute e sicurezza sul lavoro.

Nella Provincia di Firenze l’attenzione verso questo argomento rispecchia la media nazionale e quindi si può e si deve provare a fare di più.

Tuttavia non partiamo da zero: con questa volontà nel settembre 2012 è stato sottoscritto un Protocollo di Intesa sulla Sicurezza per la realizzazione del nuovo Stabilimento della Laika Caravans Spa a San Casciano Val di Pesa tra l’azienda, la Direzione Territoriale del Lavoro, le Organizzazioni Sindacali e Confindustria di Firenze. Il Protocollo si pone appunto, l’obiettivo di garantire i migliori livelli di prevenzione e sicurezza per tutti i lavoratori impegnati nel cantiere.

Mettere i lavoratori nella possibilità di poter operare nella condizione più sicura è il miglior investimento per le aziende. Un lavoro di qualità, che non produce patologie o insicurezze in chi vi opera, che non produce danni all’ambiente, ma che incoraggia una organizzazione del processo produttivo rispettosa delle persone e condivisa, crediamo sia la condizione primaria per una rinnovata capacità competitiva delle imprese.

Molte aziende hanno compreso questo valore aggiunto ma molte altre no, pertanto il nostro impegno sarà quello di favorire questa consapevolezza attraverso il lavoro costante e difficile dei nostri rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza, che tutti i giorni sono impegnati a verificare la corretta applicazione della normativa vigente. Nonostante la crisi, migliorare si può. 

Moreno Razzolini

Fiom/Cgil Firenze

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